La Svezia in tutte le salse

sååååååsQuando ero piccola il piatto obbligatorio di ogni domenica era carne arrosto con patate lesse e “brunsås” (salsa marrone). Verso l’ora di pranzo, passando per le strade, si sentiva uscire da ogni casa l’odore di manzo arrosto, spesso accompagnato con una nota di bruciato. Che questa carne poi andasse servita nel modo classico con patate e “brunsås” era fuori di ogni dubbio.

Quando la Svezia nel 1810 – all’improvviso – si trovò senza erede al trono, fu chiamato il maresciallo francese Jean Baptiste Bernardotte per salvare il paese. Allora si aprirono le porte non solo alla politica francese, ma anche alla cultura e i costumi dei francesi. Questa influenza si ritrova in tante parole svedesi come per esempio  “trottoar” (marciapiede), “fåtölj” (poltrona), “paraply” (ombrello), “följetång” (racconto pubblicato a puntate) etc. Però il francese si è fermato essenzialmente in cucina. Continua a leggere

Scarpe italiane di Henning Mankell

DSC_3066Ultimamente ho riletto il libro che già la prima volta mi era rimasto dentro. La seconda lettura mi ha confermato e anzi rafforzato nella convinzione che si tratti davvero di un grande romanzo. Il protagonista è Fredrik Welin, un chirurgo in pensione, ritiratosi in una piccola isola dell’arcipelago  di Stoccolma. La sua vita solitaria si svolge tra passeggiate, immersioni, l’attesa della barca con la posta e un onnipresente osservazione, quasi maniacale, del suo stato di salute, sia fisico che psichico. Una vita che scorre con lentezza e monotonia, con la stessa regolarità delle stagioni e il susseguirsi dei giorni con le notti. Welin ha un continuo monologo con se stesso e nota come il tempo logora e trasforma, come la natura richiama le sue creature verso la terra, verso una fine. Poi un giorno cambia tutto. Continua a leggere

La “Semla” un dolce tra storia e golosità

DSC_3450“Una sinfonia di sapori e consistenze che mescolandosi armoniosamente può soddisfare il palato più raffinato. Addentare una semla, lasciare che la morbida panna e la dolcezza delle mandorle riempia la bocca è come fermare il tempo e perdersi in uno stato di piacere primordiale.”

Il dolce più tipicamente svedese è la “semla”.  Quando ero piccola si mangiava durante il periodo della quaresima e esclusivamente di martedì. Con gli anni le regole si sono ammorbidite sempre di più e ora si può trovare la “semla” da natale a pasqua in qualsiasi pasticceria. C’è qualcosa di quasi sacro nella  “semla”. E’ un dolce con radici antiche e gli appassionati, la maggior parte degli svedesi, hanno spesso una propria opinione su come deve essere una “semla” fatta a regola d’arte. Cos’è allora questa meraviglia? Continua a leggere

…e se vado in Svezia

Cominciamo dal sud… DSC_3032

La Svezia, oltre ad essere il mio paese d’origine è anche un paese gentile. Qui si può trovare la pace, la natura più o meno incontaminata, il silenzio e il dono di stare solo senza essere disturbato. Chiunque può stare una mezzora seduto da solo su un grande sasso guardando il mare calmo nel crepuscolo, o può fare una passeggiata in un bosco centenario dove l’uomo non è riuscito a fare danni, tutto questo vale almeno quanto una seduta di meditazione. Si ritorna carichi e Continua a leggere

L’uomo di legno (Favola della notte di Valpurga)

1 033Tanti anni fa, un uomo di legno fu trovato sulla riva di Påskallavik, un paese sul mar Baltico.  La scoperta di questo uomo bizzarro, le gambe troppo lunghe, una giacca rossa e un cappello a cilindro, suscitò molta curiosità tra la gente e tante furono le teorie sulle sue origini. Quando ero piccola, “Röde Gubben” (l’uomo rosso)  che è diventato il suo nome ufficiale, era da tempo diventato il simbolo del paese e in suo onore fu fondata un’associazione che doveva servire al bene della cittadinanza. Alcuni anni fa feci un serie di acquarelli ispirati dall’uomo di legno e in quella occasione mi venne in mente di scrivere una storia; la mia versione della vita dell’ uomo di legno, della quale questa è la parte finale. La notte di Valpurga (30 aprile) mi sembrava una bella  cornice della storia, anche perchè la tradizione vuole che sia festeggiata nel boschetto, a due soli passi dalla roccia di Röde Gubben. Continua a leggere