Foto del giorno

Julle e Martina

Urban daddy II. Nelle periferie delle città l’ambiente è spesso questo: cemento, asfalto, ferro, muri scarabocchiati. Ma anche qui la sera tramonta il sole, regalando all’istante una calda sfumatura dorata, e la bruttezza deve ritirarsi, sbiadire e perfino soccombere.

 

Foto del giorno

Utsikt

Foto: Marit Stigsdotter

Le due facce di Göteborg, vista dalle alture del cimitero ad ovest.

Più vicino i tetti rossi di “Majorna”, dove vivono i giornalisti politicamente corretti.

In lontananza i palazzi bianchi di “Biskopsgården”, dove le bande rivali praticamente ogni settimana, si sparano a morte.

Quattro chilometri che separano due mondi.

Foto del giorno

La testa sul piatto

Guardate un po’ che strano essere ho trovato all’Universeum!

L’Universeum di Göteborg è un centro dedicato alle scienze. Dalla natura alla tecnologia, dalla foresta pluviale agli squali nei mari caldi. Tutto sotto un unico tetto al centro della città, divertente, istruttivo, giocoso. In un giorno di pioggia è la meta ideale per bambini e adulti.

 

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Ro¦êda StenFoto: Marit Stigsdotter

“Röda Sten” (Sasso Rosso) a Göteborg è un mitico sasso la cui storia risale a mille anni fa, quando – secondo una tesi dello storico Bengt Holmström 1979 – costituiva un segnale di confine tra la Svezia e la Danimarca. Il sasso, situato sulla sponda sud del fiordo di Älvsborg, viene regolarmente dipinto di rosso ed è diventato un elemento caratteristico del paesaggio. Sulle sue origini ci sono varie teorie e leggende. Una tra le ipotesi più popolari racconta che, durante uno sbarco danese nella guerra contro gli svedesi, un’ufficiale svedese venne colpito a morte proprio sopra il sasso, tingendolo di rosso col suo sangue. Il “Röda Sten” ha dato nome a quella zona della città ed è ormai un’attrazione turistica.

Foto del giorno

furett på berget

”Änggårdsbergen” è un vasta zona di bosco alle porte di Göteborg. La maggior parte della zona dal 1975 è classificata come riserva naturale. La foresta si estende per 300 ettari sui quali domina un altopiano interrotto da valli con cinque creste di roccia molto ripide e coperte di erica. Su alcune delle punte più alte ci sono nove tumuli antichi e i resti di una vecchia fortezza. Una gran parte dell’area è coperta di bosco con querce, betulle e pini. Ci sono quattro laghi e nelle valli l’acqua di deflusso ha creato delle paludi e degli acquitrini. “Änggårdsbergen” è una enorme risorsa per gli abitanti di Göteborg ed una popolare meta per camminare, correre e fare picnic.

Nordic noir – TV-crime della Scandinavia

untitledÖresundsbron – il ponte che collega la Danimarca con la Svezia è stato chiuso per via di un omicidio. Il caso vuole che il cadavere, una donna, si trovi esattamente sul confine tra i due paesi, quindi la competenza dell’indagine va divisa tra il distretto di polizia di Malmö e quello di Copenhagen.

Inizia così la prima puntata della serie criminale “Bron/Broen” (il ponte) che ha conquistato il pubblico mondiale. Tre stagioni (2011 e 2013, e la terza stagione che andrà in onda nella TV svedese e danese a settembre 2015), 60 puntate e degli ottimi attori danesi e svedesi. I due protagonisti sono Saga Norèn, della polizia di Malmö e Martin Rodhe della polizia investigativa di Copenhagen, interpretati dalla svedese Sofia Helin e il danese Kim Bodnia. Lo sceneggiatore, Hans Rosenfeldt ha creato due caratteri molto complessi, e l’uno l’opposto dell’altra. La Norèn è una persona priva di “competenza sociale”;  agisce fuori delle normali regole di convivenza e condivisione. Senza sentimenti empatici, un po’ Aspergeriana, è spogliata di ogni sovrastruttura sociale, appare come una specie di “mostro” di acuta intelligenza e di istinto infallibile. Martin Rodhe invece rappresenta tutte le caratteristiche che consideriamo “umane”: emotivo,  empatico, gentile ma anche irascibile e dotato di molto temperamento. E’ un estroverso di corporatura grossa, che contrasta con la snella e austera Saga Norèn. Continua a leggere

Let’s dance – complessi da ballo dagli anni ’70 fino a oggi

imagesI complessi da ballo “Dansband” sono un fenomeno molto sentito nella cultura popolare svedese. Non sono semplici complessi musicali che accompagnano le coppie danzanti. Sono molto di più, è quasi una religione.

Nascevano circa sessanta anni fa come semplici orchestrine locali, che facevano ballare i giovani il sabato sera. Suonavano musica ispirata dallo swing, dal country e dal genere “schlager” (letteralmente battito o colpo, usato per descrivere una canzonetta di successo) contaminati dalla canzone tradizionale svedese. Negli anni settanta ci fu il grande boom e lo stile musicale dei “Dansband” divenne un genere vero e proprio: la “dansbandsmusik”. Per distinguersi nel mercato ci si inventava dei look personali: pettinature, vestiti, nomi e mascotte. Gli strumenti del gruppo erano la chitarra elettrica, il basso, la “keyboard” (pianola) e la batteria. Alcuni complessi aggiunsero il sassofono, la fisarmonica e, in qualche caso, la tromba. Continua a leggere