Perché si fanno più figli in Svezia che in Italia?
La percentuale di bambini da 0 a 14 anni in Italia è il 13,9%, mentre in Svezia è quasi il 19 %. Uno dei motivi è che in Svezia sono state create delle condizioni più favorevoli per le famiglie con bambini piccoli; un fatto che dovrebbe essere ovvio in qualsiasi stato, perché, come sappiamo tutti, senza giovani un paese non ha futuro. Qui sotto seguono alcuni esempi importanti:
“Bostadsbidrag” – sussidio per il costo dell’affitto. La cifra erogata dallo stato dipende dalla situazione economica della famiglia e dal numero dei figli. Il “Bostadsbidrag” si riceve mensilmente.
Föräldrapenning” – sussidio che permette al genitore di stare a casa con il bambino per un primo periodo dopo la nascita. Il föräldrapenning si riceve per 480 giorni, i primi 390 giorni è uguale all’80 % del reddito, negli altri 90 giorni si riceve un contributo di 180 corone svedesi al giorno (ca 20 Euro). I genitori con uno stipendio basso o senza reddito hanno diritto a un sussidio di 20 euro al giorno per tutti i 480 giorni.
“Kortare arbetstid” – meno ore sul lavoro. Chi ha figli sotto gli 8 anni, oppure che non hanno ancora finito il primo anno scolastico (in Svezia si inizia a 7 anni) ha diritto a una riduzione dell’orario lavorativo. Chi per esempio lavora 8 ore al giorno ha il diritto di ridurle a 6 ore. La legge proibisce al datore di lavoro di concedere minori opportunità di assunzione a una donna incinta ed è anche proibito licenziare una donna a causa di una gravidanza.
“Barnbidrag” – sussidio che si riceve mensilmente per ogni bambino fino ai 16 anni. La cifra base è attualmente 1050 corone (ca 115 Euro). Se si ha più di un figlio, si ha diritto a un ulteriore incremento:
- 1 figlio – 1050 kr (115 Euro)
- 2 figli – 2250 kr (246 Euro)
- 3 figli – 3754 kr (410 Euro)
- 4 figli – 5814 kr (635 Euro)
- 5 figli – 8114 kr (887 Euro)
- 6 figli – 10414 kr (1.040 Euro)
“Förskola” – Scuola d’infanzia da 1 a 6 anni. Tutte le förskolor (plurale di förskola) seguono il piano nazionale d’insegnamento che è di norma diverso per età del bambino. Il piano d’insegnamento tratta in grandi linee lo sviluppo e l’apprendimento del bambino, l’influenza del bambino sulle varie attività scolastiche e la relazione con i genitori. Ci sono förskolor con metodi pedagogici diversi come per esempio il Montessori e il Waldorf.
“Familjedaghem” – scuola per l’infanzia in casa privata. Questa attività è aperta ai bambini da uno a dodici anni.
“Förskoleklass” – L’anno in cui il bambino compie sei anni ha il diritto di un posto in una classe pre-scuola. Qui ci si prepara per la scuola primaria che inizia a sette anni. Questa classe è comunemente chiamata “lo zero”.
Malin, una giovane mamma, racconta di “Gnistan”, una cooperativa di genitori che gestisce una scuola d’infanzia dove attualmente vanno le sue due figlie di 4 e 2 anni.
«Gnistan è stata ideata e creta dalla mia mamma ca 25 anni fa quando io e mia sorella eravamo piccole. E’ pensata come una scuola dove si dà molto peso ai bisogni individuali del bambino e con un tocco cristiano che in Svezia, come stato laico, è molto raro. Cristiano, senza essere religioso. Cristiano in senso di valorizzare l’empatia e l’ascolto. Per questo la giornata inizia con un attimo di raccoglimento dove tutti bambini, seconda la propria indole e maturazione, partecipano in modo più o meno sentito, ma sempre invitandoli ad ascoltare gli altri. La scuola è frequentata da circa 35 bambini divisi in due gruppi: i piccoli e i grandi. Ci sono diverse stanze adattate a una particolare attività. C’è per esempio una stanza dedicata al “Lego”, una per le bambole, una per giocare a “casetta” con posate, attrezzi per la cucina, fornelli e forno. Una stanza contiene dei cubi morbidi in stoffa di grandezze diverse. Un’altra dove i piccoli possono dormire, una con un computer con giochi educativi, ad uso molto ristretto. Poi c’è una falegnameria dove i bimbi familiarizzano con legno, chiodi, martelli, colori etc. Fuori c’è il giardino con piste ciclabili, costruite come una rete stradale con cartelli per imparare come ci si muove nel traffico e un orto per la coltivazione di ortaggi, fragole e more. Le verdure e la frutta vanno preparati nella cucina della scuola, qui il bambino può seguire tutto il percorso dal seme fino all’arrivo sul proprio piatto. In progettazione ci sono anche degli alveari per la produzione del miele. La scuola produce anche il proprio pane e, se c’è qualche bambino celiaco, si fa quello senza glutine. Il rapporto educatori/bambini è un educatore ogni tre bambini. Per le mie due bambine pago un totale di 1800 corone al mese (appena 200 Euro) e l’orario inizialmente assegnato era 7.30-17.00 per quattro giorni della settimana.
Ora ho un altro orario lavorativo e le bambine fanno soltanto dalle 9.00-15.00 . Ho comunque scelto di continuare a pagare la retta di prima per poter tornare al tempo pieno in futuro se dovesse essere necessario. In Svezia esiste una legge che dice che tutti bambini che hanno compiuto tre anni hanno diritto a 15 ore settimanali gratuite in una scuola d’infanzia. C’è anche un tetto massimo del costo mensile: non si può mai pagare più di 2.200 corone al mese (243 Euro). I genitori della scuola Gnistan, essendo una cooperativa, gestiscono a turni la pulizia delle stanze e la cura del giardino, non è un’attività pesante perché siamo in tanti e a noi tocca solo due volte all’anno. I mesi di giugno e dicembre sono gratis, quindi si paga solo per 10 mesi all’anno. Sono molto contenta e le bambine fanno dei continui progressi sia nello sviluppo individuale sia in quello di socializzazione e convivenza».
Tänka sig. Till detta kan du också lägga “i pappamånader”!
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